Il Vino Biologico c’è: AIAB LANCIA IL DISCIPLINARE PER IL VINO BIOLOGICO

E’ iniziata la vendemmia che credevamo potesse svolgersi sotto il logo europeo, con tanto di regolamento sulla vinificazione e la foglia verde con le stelline sulle etichette del vino che andrà in bottiglia con la prossima primavera. Invece non sarà così: niente regolamento, niente logo europeo sulle etichette. AIAB ed altre associazioni europee hanno deciso di supplire con i disciplinari privati allo stallo del settore pubblico!

Ci rimane solo il “vino da uve biologiche”? No! A parte che il vino bio (e anche buono) c’era, c’è e comunque ci sarà- con o senza regolamento- è importante sapere che AIAB ed altre associazioni europee hanno deciso di supplire con i disciplinari privati allo stallo del settore pubblico e  coordinare i propri disciplinari sotto il nome della “carta europea per il vino biologico”.

AIAB ha adeguato di conseguenza i propri disciplinari, adattandoli all’ultima bozza proposta dalla Commissione Europea, ed in collaborazione buona parte degli enti di controllo italiani è a disposizione dei vignaioli seri che  vogliano dare il segnale che “il vino biologico buono c’è”.

Se tanti produttori aderiranno non solo si potrà finalmente riconoscere sul mercato chi l’approccio bio lo applica anche alla cantina e non solo al vigneto ma forse spingerà “la politica” a riprendere il suo compito e portare a termine il tanto travagliato regolamento.

Disciplinare AIAB per la vinificazione bio

Documento descrittivo del disciplinare

Lettera aperta ai produttori

Modulo di adesione al disciplinare

I primati del Bio in Emilia-Romagna (fonte Biobank)

Dal rapporto Bio Bank 2010, che ha censito quasi ottomila operatori del settore lungo tutta la Penisola, prendendo in esame otto tipologie di operatori, l’Emilia-Romagna entra in classifica tra le prime cinque in tutte le categorie (insieme solo alla Lombardia).

E’ prima nella vendita diretta in azienda con 359 spacci bio sui 2.176 rilevati in Italia, pari al 16%.
E’ prima nella ristorazione scolastica biologica con 147 mense sulle 837 censite, ovvero il 18%.
E’ prima nei mercatini, con 37 realtà sul totale di 225, ancora il 16%.
E’ prima nell’ e-commerce -vendita di prodotti bio attraverso internet – con 20 siti su 132, ovvero il 15%.
Si piazza poi al secondo posto, dopo la Lombardia, per numero di bioristoranti: 39 sul totale di 228, pari al 17%.
Arriva al terzo posto per numero di agriturismi bio, dopo Toscana e Marche, con 158 attività su 1.222, ben il 13%.
Si classifica al quarto posto per numero di negozi bio, dopo Lombardia, Piemonte e Veneto, con 109 su 1.132, il 10%.
E’ infine al quinto posto per numero di gruppi d’acquisto solidale con 50 sui 598 censiti, pari all’8%, dopo Lombardia, Toscana, Lazio e Veneto.

Il trend nazionale 2007-2009
Il Rapporto Bio Bank 2010 traccia anche il trend del settore attraverso l’andamento del numero di operatori nel triennio 2007-2009, registrando da vari anni la crescita di tutte le forme di filiera corta. Ma ora è evidente l’effetto traino di questi nuovi modi di fare la spesa su nuove fasce di pubblico, mai coinvolte prima. Negli ultimi tre anni: GAS + 68%, vendita diretta in azienda + 32%, l’e-commerce + 25%, i mercatini + 10%. E sono cresciuti anche i ristoranti (+31%), le mense scolastiche (+23%), gli agriturismi (+22%), mentre sono sostanzialmente stabili i negozi bio (+2%).

1 75 76 77 78 79 86